Vico e Hobbes

 

di Emilio Sergio

   

 

presentazione di Fabrizio Lomonaco

 

 

ISBN978-88-6647-219-3  

  

 

 

Come l’autore avverte nell’incipit del testo, il volume è l’esito di un percorso di ricerca di lunga durata, inaugurato in occasione del primo incontro anglo-italiano tenutosi a York nel 2006 per le cure della Società Italiana di Studi sul Secolo XVIII e della British Society for the Eighteenth-Century Studies. Gli studi sull’affaire Hobbes-Vico qui raccolti si sono arricchiti nel corso del tempo di nuovi spunti di ricerca legati al pensiero politico, all’antropologia e alla filosofia linguistica dei due pensatori. L’arma segreta del libro consiste nella sua unicità. L’autore non ha perso occasione di inserire «cose nuove e sconosciute» legate – da una parte – al problema della ricezione del pensiero di Hobbes nella Napoli secentesca e in quella del primo Settecento e – dall’altra – all’esegesi del pensiero politico e antropologico del filosofo di Malmesbury e dell’autore delle Scienze nuove. Liberando l’affaire Hobbes-Vico da «ogni comparazione estrinseca o di maniera» che possa cadere nell’errore di trasformare Hobbes in una sorta di “precursore” del filosofo napoletano, la monografia «concentra soprattutto l’attenzione del lettore sugli aspetti cruciali dell’antropologia dei due pensatori nella loro autonoma e individuale configurazione» – scelta interpretativa strategica, «nel segno di un interesse teorico e storiografico aggiornato sul “nuovo corso” degli studi. In proposito […] Sergio non rinuncia alla tipologia dell’analisi del “Vico e…”, assai frequentata negli anni del maturo Novecento […], ma la trasforma a suo modo, avvicinando Hobbes a Vico più che Vico a Hobbes. E lo fa intervenendo su motivi specifici e molto circostanziati»  

 

 

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