LE FORME DEL DISCORSO


Collana di testi e studi

diretta da Rocco Pititto



Comitato scientifico:


Louis Begioni (Université de Lille 3)

Francesco Bellino (Università di Bari “Aldo Moro”)

Michael Herslund (University of Copenhagen)

Fabrizio Lomonaco (Università di Napoli “Federico II”)

Giovanni Semeraro (Universitade Federal Fluminense)

 

Cartografie dell'anima

percorsi nei labirinti della modernità

  

 

 

Francesco De Carolis   

 

 

 

Acquista il libro: € 20,00

 

 

 

 ISBN: 978-88-6647-184-4  (ebook)

 ISBN978-88-6647-185-1 

 

 

La settorializzazione dei mondi e dei saperi provoca, quando si voglia indagare la propria anima, un senso di inquietudine e di insoddisfazione. Quasi si deve cedere al fato della modernità. Il problema è piuttosto rivedere la nostra concezione del mondo senza disperderci nei molti e reali “labirinti della modernità”. La dimensione cosmica dell’esperienza permette di ritrovare un filo di unità che può espandersi, senza pretese di esaustività. Tuttavia, una diversa visione del mondo è possibile ed è auspicabile che il cosmo si riavvicini alle esigenze dell'anima. Queste ultime  si rivelano istanze ontologiche ed etiche e non mere pretese illusorie, risolvibili sul piano della critica all’antropomor-fismo o della sola analisi sociale  dello sradicamento dell’uomo. 

 

 

 

 

 

Tenebre e luce

Luigi Pareyson e l'ontologia della libertà

  

 

 

Francesco De Carolis   

 

 

 

Acquista il libro: € 25,00

 

 

 

 ISBN: 978-88-6647-138-7  (ebook)

 ISBN978-88-6647-139-4  

 

 

L’itinerario filosofico di Luigi Pareyson è stato caratterizzato da originali e profonde intuizioni che sono state svolte nel tempo con una sempre più decisa radicalità d’impostazione. La riflessione di Pareryson è strettamente connessa con un confronto con l’esistenzialismo nei suoi vari orientamenti e con tutta la riflessione romantica e idealista. Una particolare attenzione in quest’itineriario di pensiero è stata rivolta a figure, centrali per la filosofia, come Schelling e Dostoevskij. Tutta la riflessione di Pareyson si svolge nel segno di una filosofia della libertà e di un’ermeneutica della condizione umana. Si tratta di una filosofia che non teme di sondare gli aspetti più oscuri della realtà, ma anche la possibilità insopprimibile del bene.

 

 

 

Le Parole della Crisi

Etica della comunicazione, percorsi di riconoscimento, partecipazione politica

 

a cura di

Alessandro Arienzo, Marco Castagna

 

 

Le forme del discorso 3

 

 

 

Acquista il libro: € 20,00

 

 

 

 

ISBN: 9788866470649 (ebook)

ISBN: 9788866470656

 

Cosa resta di una soggettività divisa tra il rumore dello scontro e il silenzio della distanza dalle istituzioni? Quale lessico la riflessione può offrire alla partecipazione? Qual è il senso da attribuire alla parola “crisi”? La progressiva sostituzione del lessico economico a quello politico, l’assottigliamento del vocabolario che articola le relazioni umane ed istituzionali trasformando i cittadini in utenti, sono i dati più evidenti di una condizione storica e sociale che da tempo emerge dalle riflessioni della filosofia del linguaggio e della filosofia politica. A fronte di tale condizione, si delinea un’allarmante conclusione: la popolazione che non rientra nelle élites economiche, politiche o amministrative, non dispone più di un lessico attraverso cui autorappresentarsi. Eppure, una parola sembra essere condivisa da tutti. Così, a partire dalla comune convinzione che la relazione, il riconoscimento e la partecipazione politica costituiscono gli elementi per la costruzione di un senso politico condiviso e di una comune appartenenza sociale, i partecipanti al volume dialogano intorno al termine “crisi”, domandandosi se la sua rapida elevazione a categoria storica e concettuale (in discorsi e luoghi differenti: dall’economico al politico, dalla finanza globale alle amministrazioni locali) nasconda la volontà di evitare il momento risolutivo che ogni vera crisi comporta. In questa prospettiva, attribuire alla crisi un carattere epocale – ovvero di un’inevitabile irreversibilità – equivarrebbe a nascondere l’estremo, e irresponsabile, tentativo di mantenimento dello status quo: con la grave conseguenza di un incontrollato dilagare di rassegnazione, sfiducia e disperazione, che trovano il proprio sfogo in allarmanti derive qualunquistiche e populistiche.

 

Interventi di: Alessandro Arienzo, Louis Begioni, Gianfranco Borrelli, Marco Castagna, Fabio Ciaramelli, Giuseppe Di Marco, Antonio Gentile, Ugo Maria Olivieri, Rocco Pititto, Giulio Querques, Giovanni Semeraro, Marica Spalletta, Simona Venezia, Zhang Xiaoyong.

 

Pensare, parlare, fare

Una introduzione alla filosofia del linguaggio

 

Rocco Pititto

 

 

 

Acquista il libro: € 18,00

 

 ISBN: 9788866470229 (ebook)

 ISBN: 9788866470236

 

Il linguaggio è più che uno strumento ed è più che una creazione. Soltanto l’uomo, dotato del pensiero e del linguaggio, fa parte del mondo e lo possiede. È attraverso questo dono, la risorsa che lo caratterizza in via esclusiva come essere umano, che l’uomo possiede il mondo, come la sua dimora più originaria, creandolo e ricreandolo e rinnovandolo di continuo. Legato alla coscienza nascente dell’essere dell’uomo, il linguaggio è la radice stessa dell’umanità. Come tale costituisce la dimensione più generale dell’uomo e rappresenta in un certo qual modo la sua casa, la sua dimora più originaria, la “nicchia cognitiva”, partendo dalla quale egli ha iniziato la sua avventura nel mondo. Le parole sono come la trama di cui è intessuta tutta l’esistenza umana. È per questo che lo studio dell’uomo e della società presuppone lo studio del linguaggio, inteso come insieme organizzato di simboli e di significati, articolazione verbale del pensiero, mezzo di conoscenza e strumento di comunicazione, memoria dell’uomo e della società. Nel momento in cui l’individuo umano non aderisce più immediatamente al suo ambiente naturale, ma trascende la natura e il mondo degli oggetti si dà il linguaggio, che diventa il “luogo” della coscienza nascente dell’uomo. È per suo tramite che nascono e si sviluppano la persona umana e la società. Il linguaggio, come atto specifico dell’essere dell’uomo, è il motivo dominante di questa indagine. Ma il discorso sarebbe incompleto se non si indicasse anche una prospettiva. Rapportare il linguaggio alla formazione dell’uomo è la prospettiva indicata. La formazione, se deve riguardare l’uomo nella sua generalità, non può non porsi il problema dell’educazione al linguaggio. La richiesta sottesa è di liberare il linguaggio dell’uomo da un uso inconsapevole, impreciso e acritico aprendolo sul versante dell’individualità di ciascuno dove si situa il piano della parola. Solo il possesso della parola “vera” rende l’uomo essere libero e responsabile, costruttore del suo destino e in dialogo con gli altri.

 

 

 

Fenomenologia dell’Einfühlung

Studi su Edith Stein

 

 

 

a cura di Nicola Salato

 

Contributi di Angela Ales Bello, Francesco Alfieri, Daniela Del Gaudio, Giuseppe Guglielmi, Veronica Petito, Annamaria Pezzella, Rocco Pititto, Nicola Salato.

   

 

 

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 ISBN: 978-88-6647-150-9  (ebook)

 ISBN978-88-6647-151-6  

 

 

Zum Problem der Einfühlung costituisce, senza dubbio, uno degli scritti più importanti di Edith Stein, che seguendo fedelmente la via della riduzione fenomenologica, tracciata da Edmund Husserl nelle Ideen, esplicita anche le linee fondamentali degli interessi teoretici delle opere della maturità. L’atto dell’empatia assume un significativo valore perché giustifica l’uscita dalla propria individualità e singolarità, permettendo di cogliere quello che accade nell’altro. Nel mio vissuto non originario il soggetto si sente guidato da un Erleben originario che non è vissuto, in prima persona, da se stesso, eppure esiste, manifestandosi nel suo vissuto. L’Einfühlung è, pertanto, un atto esperienziale sui generis. La conoscenza della personalità estranea appare una condizione ineludibile per un’autoconoscenza nella possibilità eidetica della mediazione corporea. Edith Stein considererà anche non-contraddittoria la plausibilità di un’estensione del fenomeno/vissuto dell’Einfühlung a persone puramente spirituali, pronunciando il suo non liquet nei riguardi di questo genere di esperienza. Tutto ciò  ha offerto la possibilità anche di stilare un confronto, mai scontato, con la questione dell’altro in Edmund Husserl, la relazione etica in Emmanuel Levinas, la coscienza morale in Bernard Lonergan, l’intelligenza delle emozioni in Martha Nussbaum. 

 

 

Oltre il fenomeno

La risoluzione personalistica del problema

dell’Einfühlung nel pensiero di Edith Stein

 

 

Nicola Salato

 

 

 

 

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 ISBN: 9788866470700 (ebook)

 ISBN: 9788866470717

 

 

 

Il corpus degli scritti di Edith Stein (1891-1942) può essere considerato come lo sviluppo ordinato e omogeneo della sua prima ricerca nel campo della filosofia, ossia il problema dell’Einfühlung. L’analisi fenomenologica del problema dell’Einfühlung denota già un primo allontanamento dagli esiti husserliani, anche se il confronto con Husserl è costante; lo evidenziano le prime ricerche pubblicate sullo Jahrbuch für Philosophie und phänomenologische Forschung (Halle, 1913-1930), che sottolineano l’ulteriore riflessione sulla comunità e lo Stato secondo una prospettiva legata al metodo fenomenologico. Compito di questa prima fase è la sottrazione della soggettività umana dall’idealismo trascendentale e dal neo-kantismo, nello sforzo di evidenziare la complessità dell’essere umano. In questi anni inizia ad emergere – in seguito alla conversione al cattolicesimo e non solo – il riferimento a Tommaso d’Aquino e la ricerca approda allo Jahrbuch di Husserl. Da questa fase in poi il punto di confronto non è soltanto Husserl. Edith Stein nell’indagare il nucleo fenomenologico della persona umana si avvale anche di autori della filosofia medievale, operazione già iniziata con lo studio dedicato a Tommaso. In questa fase della ricerca si affaccia il problema dell’essere, cioè la questione dell’ontologia classica. Nella conclusione della ricerca, ci si propone di mettere in evidenza come l’analisi entropatica costituisca per la Stein un valido mezzo per comprendere e descrivere anche l’esperienza mistica di Juan de La Cruz, da lei indagata nelle sue iniziali ricerche fenomenologiche. I testi analizzati ci introducono non solo nella vicenda spirituale di Juan de La Cruz, ma anche quella personale della Stein, preludio di quel Ruhens in Gott che avverrà il 9 agosto 1942 nella gassazione ad Auschwitz-Birkenau.

 

 

 

I dialoghi dell'interpretazione

Studi in onore di Domenico Jervolino

 

  

a cura e con introduzione di M. Castagna, R. Pititto, S. Venezia

 

Interventi di: Angela Ales Bello, Lorenzo Altieri, Carlo Amirante, Alessandro Arienzo, Carlo Alberto Augieri, Gabriella Baptist, Louis Begioni, Gianfranco Borrelli, Angelo   Bottone, Vereno Brugiatelli, Vinicio Busacchi, Giuseppe Cacciatore, Daniele M. Cananzi, Giuseppe Cantillo, Marco Castagna, Fabio Ciaramelli, Francesco De Carolis, Catherine Goldenstein, Jean Greisch, Marcel Hénaff, Marco Ivaldo, Fabrizio Lomonaco, Giacomo Losito, Michele Malatesta, Piero, Marino, Giuseppe Martini, Eugenio Mazzarella, Aldo Maccariello, Riccardo Paparusso, Rocco Pititto, Salvatore Principe, Paul Ricœur, Simona Venezia, Renata Viti Cavaliere. 

  

 

 

Acquista il libro: € 35,00 

 

 

 ISBN: 9788866471103 (ebook)

 ISBN: 9788866471110

 

  

Prima ancora che un doveroso omaggio alla figura intellettuale e umana di Domenico Jervolino – per molti anni professore di Filosofia del Linguaggio e di Filosofia Teoretica presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” – I dialoghi dell’interpretazione sono l’attestazione del mutuo riconoscimento amicale che egli ha instaurato e sostenuto con tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questo volume: una forte comunanza fatta di “tonalità affettive”, di “interesse” e di “cura”. Il volume non contiene soltanto un insieme di saggi su temi e autori vicini agli interessi del filosofo napoletano, ma anche una serie di letture, di veri e propri esercizi di filosofia, dedicati a chi, come Jervolino, è oltre che un teorico ed un intellettuale anche un vorace e appassionato ‘semplice’ lettore. Per riuscire a contenere la stratificata multiformità di sollecitazioni ricevute, il racconto di questo dono è stato incanalato in una serie di sezioni tematiche, per indirizzare il lettore nel caleidoscopico mondo teoretico ed ermeneutico di Jervolino. 

 

La molteplicità condivisa.

L'empatia come cognizione sociale

 

Eugenio Capezzuto

 

 

Acquista il libro: € 20,00

 

 ISBN: 9788866470168 (ebook)

 ISBN: 9788866470175

 

La comprensione delle menti altrui è un problema col quale la filosofia si cimenta da sempre ed ancor più profondamente da quando Descartes ha introdotto una separazione tra res cogitans e res extensa. Il problema non si risolve se non ricostituendo l’unità dell’uomo attorno a un principio unificatore: l’empatia. Tra l’io e l’altro esiste un legame empatico che agisce come “collante”. Si dà conoscenza dell’altro, nella capacità dell’io di ripercorrere mentalmente e di ricostruire l’azione dell’altro, in una forma di condivisione. C’è un “senso” condiviso, in quanto godiamo di una conoscenza intenzionale con il mondo degli altri, che è resa possibile da meccanismi nervosi che presiedono azioni, sensazioni, emozioni. Le neuroscienze contribuiscono a creare un’immagine dell’umanità, intesa come spazio intersoggettivo, del quale farebbero parte tutti gli individui. Una “molteplicità condivisa”, una forma di empatia più larga, che tende, in questo senso, ad abbracciare i diversi aspetti di comportamento che ci permettono di comprendere gli altri, mediante la creazione di legami significativi.