Il Dono dell'Arte

  

a cura di Ugo M. Olivieri e Marco Castagna

 

 

 ISBN978-88-6647-187-5  

  

 

L’ambizione che è nel titolo, Il dono dell’arte, è anche un’opzione teorica precisa e impegnativa di non occuparsi delle “figure” del dono in arte in modo tematico quanto in senso gnoseologico e di strutture mentali ed esperienziali. In tal senso interrogare l’arte come evento espone il dono a tutte le sue ambivalenze – dono come gratuità/dono come obbligo di restituzione; dono simmetrico/ dono di supremazia – e alla necessità di organizzare quest’evento entro una cornice di socialità normativizzata (tutta la sezione finale sulla conservazione dei beni culturali va in tale direzione). Tanto il concetto di “dono” quanto quello di “arte” giungono a richiedere l’introduzione del concetto di “gratuità”, si intuisce non solo la possibilità di mettere a confronto i due discorsi, ma soprattutto che questo possa diventare un momento dialettico in cui ognuno dei due termini sia meglio specificato dalla relazione all’altro.

D’altronde, il concetto di gratuità è assunto in entrambi i discorsi al fine di far fronte a tre punti problematici simili: le condizioni di possibilità del dono come scambio libero e volontario tra eguali, a cui corrisponde la sottrazione dell’opera d’arte al discorso del mercato; il ruolo del dono nella costruzione e regolamentazione dei rapporti sociali, a cui corrisponde la collocazione dell’opera d’arte tra soggettività individuale e collettiva; il dono come pratica dell’eccesso, a cui corrisponde il gesto artistico come produzione ulteriore (“creazione”) di senso. A questa intuizione ed alla sua problematica tripartizione, rispondono i saggi proposti in questo volume e la loro corrispondente tripartizione in “estetica”, “soggettività”, “cultura”. 

 

 

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